Premessa

Questo documento descrive qualitativamente le ricadute delle emissioni in atmosfera provocate dall'incendio verificatosi in un capannone industriale di Via Brodoloni a Concorezzo (MB) nella notte del 15 ottobre 2012. I risultati dello studio sono da ritenersi qualitativi e non quantitativi a causa delle incertezze o delle lacune informative relativamente ai parametri emissivi. Non e' infatti nota l'ora esatta di inizio dell'incendio, l'ora in cui esso e' terminato e l'ora in cui e' terminata l'emissione di fumo. Non sono inoltre note le sostanze inquinanti emesse ne' il rateo con cui esse sono state emesse, pertanto verra' effettuata un'ipotesi in merito.

Le informazioni utilizzate per la ricostruzione dell'incidente sono state raccolte dagli organi di stampa locali. L'incendio e' iniziato attorno alle 01:30 del giorno 15 ottobre 2012 e alle 13:30 la colonna di fumo era ancora alta. Data la mancanza di precise informazioni in merito, il termine delle emissioni e' stato ipotizzato alle 00:00 del giorno 16 ottobre 2012.

La simulazione di dispersione atmosferica e' stata effettuata con il modello Lagrangiano a particelle LAPMOD. I modelli a particelle simulano l'emissione di una massa inquinante per mezzo di un numero elevato di particelle computazionali indipendenti, ciascuna delle quali rappresenta una frazione della massa rilasciata. Il moto di ogni particella computazionale e' dovuto al campo di velocita' locale, che e' dato dalla somma del vento medio e di un termine stocastico che rappresenta una fluttuazione di velocita' dovuta alla turbolenza atmosferica. La simulazione e' stata effettuata senza considerare la deposizione secca e umida degli inquinanti, quindi i valori ottenuti devono essere considerati cautelativi (cioe' piu' elevati di quelli che si avrebbero nella realta' considerando anche i processi di deposizione).

Tra le specie inquinanti piu' pericolose emesse durante gli incendi vi sono gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici). Gli IPA sono generati dalla combustione incompleta di sostanze organiche durante processi industriali e civili, e sono tra i microinquinanti organici piu' diffusi nell'ambiente. Le principali sorgenti degli IPA sono i processi industriali (trasformazione di combustibili fossili, processi siderurgici, processi di incenerimento, produzione di energia termoelettrica, ecc.), il traffico autoveicolare, i sistemi di riscaldamento domestico. Il benzo(a)pirene e' considerato il tracciante degli IPA. L'Agenzia per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato il benzo(a)pirene come cancerogeno per l'uomo (classe 1) e altri IPA come probabili (classe 2A) o possibili (classe 2B) cancerogeni per l'uomo. Il D. Lgs. 155/2012 stabilisce come valore obiettivo per il benzo(a)pirene 1 ng/m3 come media su un anno civile.

Nel seguito verra' presentata un'analisi della situazione meteorologica nel periodo dell'incendio e verranno mostrate le mappe rappresentanti le particelle computazionali ad ore specifiche. Saranno infine mostrati gli andamenti temporali della concentrazione normalizzata in corrispondenza di alcuni recettori sensibili.

Enviroware si riserva il diritto di rivedere le analisi presentate di seguito nel momento in cui maggiori informazioni dovessero essere disponibili.

Analisi meteorologica

I dati meteorologici necessari per la simulazione sono stati richiesti ad ARPA Lombardia, e si riferiscono alla centralina di Agrate Brianza (via Ferrario), posizionata a circa 2.5 km in direzione Sud Est dal luogo in cui e' avvenuto l'incendio, come mostrato nella figura seguente. Tra le variabili misurate dalla centralina meteorologica sono state richieste le seguenti: direzione e velocita' del vento, temperatura, precipitazione, pressione atmosferica e umidita' relativa. La copertura nuvolosa e' invece stata ottenuta dai METAR (Meteorological Aerodrome Report) dell'aeroporto di Linate. L'andamento temporale delle principali variabili meteorologiche nei giorni 15 e 16 ottobre viene descritto nel seguito.

L'andamento temporale della direzione (DV, colore blu) e della velocita' del vento (VV, colore rosso) mostra che nelle ore iniziali dell'incendio, probabilmente caratterizzate dalle maggiori emissioni in atmosfera, e fino alle ore 15:00 del 15 ottobre il vento ha spirato da direzioni variabili da Est Nord Est ad Est portando la piuma inquinante verso Monza. Nelle stesse ore la velocita' del vento si e' mantenuta abbastanza elevata in relazione ai valori tipicamente misurati nelle nostre zone, oscillando da 2.1 m/s a 3.8 m/s (cioe' all'incirca tra 7.5 km/h e 13.7 km/h). Nel pomeriggio del 15 ottobre il vento ha virato spirando per qualche ora da Nord Nord Ovest e iniziando a diminuire di velocita'. A partire dalle 19:00 il vento ha soffiato per circa tre ore da Sud, per poi cambiare ancora direzione e soffiare dal settore occidentale. Dalle 19:00 del 15 ottobre alle 9:00 del giorno successivo il vento ha avuto, in media, una velocita' minore di 0.9 m/s. La piuma inquinante inizia quindi ad essere portata su Concorezzo a partire dalle 15:00 o 16:00 del 15 ottobre.

Tra le 00:00 del 15 ottobre e le 15:00 dello stesso giorno la centralina di monitoraggio indica una precipitazione totale superiore a 28 mm, di cui circa la meta' cadono in uno scroscio alle 15:00. La pressione atmosferica inizia ad aumentare a partire dal primo pomeriggio del 15 ottobre, indicando un miglioramento del tempo. La presenza della pioggia nelle ora iniziali dell'incendio ha sicuramente avuto un importante effetto nell'abbattere i livelli di concentrazione degli inquinanti, soprattutto per quelli in fase aerosol. L'andamento temporale della temperatura atmosferica il giorno 15 ottobre mostra un'esigua escursione termica a causa della notevole copertura nuvolosa. Il giorno successivo invece, caratterizzato da cielo piu' sereno, mostra il tipico andamento a campana della temperatura.

Parametri di sorgente

Il rateo di emissione degli inquinanti emessi dall'incendio, non e' noto ed e' difficilmente calcolabile. In mancanza di informazioni in proposito, e' stato ipotizzato l'inizio delle emissioni alle ore 01:30 del 15 ottobre e il loro termine alle 00:00 del 16 ottobre. Si osserva che il termine dell'incendio non indica il termine delle emissioni, poiche' nonostante l'assenza delle fiamme il fumo puo' continuare ad essere emesso dalle ceneri, anche se ad un rateo minore. La variazione temporale del rateo emissivo e' stata descritta con la curva log-normale indicata in figura. Volutamente non sono riportati i valori sulle ordinate poiche' lo studio ha un carattere qualitativo. La sorgente potra' essere descritta in maniera piu' precisa in futuro se saranno disponibili informazioni piu' dettagliate.

Risultati: posizione della piuma ad ore selezionate

Le figure seguenti mostrano la posizione della piuma inquinante ad ore selezionate. La posizione della piuma viene mostrata per mezzo delle particelle computazionali utilizzate dal modello per descrivere la posizione della massa inquinante. I colori delle particelle non sono legati ai valori di concentrazione, ma indicano la loro altezza dal suolo.

Alle ore 02:00 del 15 ottobre, a causa delle condizioni di stabilita' notturne, la piuma inquinante appare molto stretta e compatta.

Alle ore 10:00 la piuma e' maggiormente dispersa a causa dell'incremento della turbolenza atmosferica, ma rimane sempre diretta verso Monza.

Alle ore 16:00 la piuma inquinante inizia per la prima volta ad interessare il territorio di Concorezzo e di Agrate Brianza.

Risultati: risultati predetti in corrispondenza ai recettori discreti

Il modello di simulazione atmosferica puo' calcolare i valori di concentrazione in corrispondenza a recettori posizionati su griglie cartesiane regolari, e in corrispondenza a recettori discreti posizionati in luoghi sensibili. I recettori discreti utilizzati nello studio sono mostrati nella figura seguente da cerchi gialli. Un recettore e' stato posizionato in via Meda, cioe' nella posizione dove ARPA Lombardia ha posizionato un filtro per la misura della concentrazione degli inquinanti. Altri recettori discreti sono stati posizionati in luoghi sensibili (asili, scuole, parchi, ecc.). Sono stati posizionati recettori sensibili anche verso Monza, dove il vento ha spirato nelle ore iniziali dell'incendio.

Poiche' i parametri di sorgente non sono noti ma sono stati solo ipotizzati, non ha senso riportare valori assoluti di concentrazione. Vengono quindi riportati valori normalizzati a 100, cioe' il valore massimo predetto viene indicato pari a 100, e gli altri valori sono calcolati in maniera proporzionale.

I valori massimi di concentrazione normalizzata predetti per ciascun recettore discreto sono riportati in Tabella 1. Il modello di dispersione non ha mai predetto nessun valore di concentrazione al recettore discreto posizionato all'incrocio del Malcantone (R12). Inoltre, i valori di concentrazione normalizzata risultano sempre minori di 5 ai seguenti recettori: Centro di Concorezzo (R5), Scuola Marconi (R6), rotonda Kennedy (R8), e rotonda Stucchi (R10). Il valore massimo di concentrazione normalizzata predetto al recettore Campo di Atletica (R11) e' pari a 5.8, mentre il valore massimo predetto al recettore Parco Moro (R13) e' pari a 6.2.

Sigla Posizione Massimo Normalizzato
R1Via Meda22.1
R2Oratorio10.4
R3Casa di riposo24.8
R4Materna via Verdi35.8
R5Centro Concorezzo3.4
R6Scuola Marconi2.7
R7Parco Alpini37.0
R8Rotonda via Kennedy1.3
R9Materna Falcone e Borsellino32.6
R10Rotonda via Stucchi2.9
R11Campo atletica5.8
R12Incrocio Malcantone0.0
R13Parco Moro6.2
R14Colleoni41.4
R15IPER Monza39.0
R16Campo Calcio via Milano100.0
R17Cimitero Concorezzo67.3

Tabella 1. Recettori sensibili e massime concentrazioni normalizzate predette per ciascuno di essi.

Nel seguito vengono mostrati gli andamenti temporali della concentrazione normalizzata predetta presso alcuni recettori discreti.

Il valore massimo della concentrazione normalizzata viene predetto presso il recettore posizionato nel campo da calcio a fianco di via Milano. In tale posizione la concentrazione normalizzata mostra un primo picco (16.3) alle 17 del 15 ottobre, e quindi un secondo picco pari a 100 alle 00 del 16 ottobre.

Conclusioni

La nube di fumo emessa dall'incendio ha interessato, nelle diverse ore, tutto il territorio circostante, fatta eccezione per la parte a Nord Ovest (Desio, Lissone, Seregno, ecc.) che, stando ai risultati delle simulazioni, non e' stata impattata.

Il massimo impatto al suolo viene predetto alle 7 del mattino a circa 6 km a Sud rispetto all'incendio, all'incirca nel territorio di Brugherio, in corrispondenza dell'instaurarsi della condizione di instabilita' convettiva diurna.

I risultati riportati sono di tipo qualitativo, non avendo informazioni relativamente agli inquinanti rilasciati, alla durata e all'evoluzione dell'incendio, e alla quantita' e tipologia di materiale bruciato.