Nella seconda meta' del mese di giugno 2023 e' stato firmato e pubblicato il decreto direttoriale con cui il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) adotta le linee di indirizzo per la gestione delle emissioni odorigene da impianti ed attivita' industriali.

Uno degli obiettivi principali del documento e' quello di fornire uno strumento condiviso da utilizzare nei procedimenti istruttori e decisionali per la valutazione delle emissioni e dell'impatto odorigeno, spesso caratterizzate da iniziative non omogenee nelle varie regioni italiane.

Gli indirizzi hanno ad oggetto i criteri e le modalita' di applicazione dell'articolo 272-bis del Dlgs 152/2006, norma che disciplina, su un piano generale, le emissioni odorigene prodotte da impianti e attivita'.

Gli indirizzi forniscono un primo elenco di riferimento di impianti e di attivita' caratterizzate da un potenziale impatto odorigeno, lasciando pero' alle regioni il potere di individuarne altri. Attualmente, il primo elenco di impianti e attivita' aventi un potenziale impatto odorigeno include:

  • Produzione di conglomerati bituminosi e/o di bitumi e/o bitumi modificati
  • Produzione di concimi, fertilizzanti, prodotti fitosanitari in cui sono impiegate sostanze aventi potenziale impatto odorigeno
  • Impianti di produzione, su scala industriale, di prodotti chimici organici o inorganici di base
  • Produzione di piastrelle ceramiche con applicazione di tecniche di stampa digitale
  • Lavorazione di materie plastiche
  • Fonderie e produzione di anime per fonderia
  • Impianti di produzione di biogas o biometano da biomasse e/o reflui zootecnici o da rifiuti
  • Produzione di pitture e vernici
  • Impianti e attivita' ricadenti nel campo di applicazione dell'articolo 275 del Dlgs 152/2006 con consumo annuo di solvente non inferiore a 10 t
  • Allevamenti zootecnici con soglie superiori a quelle previste per le autorizzazioni generali alle emissioni o soggetti ad AIA
  • Allevamenti larve di mosca carnaria o simili
  • Lavorazione di scarti di macellazione, di sottoprodotti di origine animale o di prodotti ittici (come produzione di farine proteiche, estrazione di grassi, essiccazione, disidratazione, idrolizzazione, macinazione, ...)
  • Lavorazione scarti di prodotti vegetali (ad esempio vinacce)
  • Linee di trattamento fanghi che operano nell'ambito di impianti di depurazione delle acque con potenzialita' superiore a 10000 abitanti equivalenti
  • Essiccazione pollina e/o letame e/o fanghi di depurazione
  • Tipologie di impianti di trattamento rifiuti individuate dall'autorita' regionale in relazione alla capacita' di produrre emissioni odorigene
  • Torrefazioni di caffe' ed altri prodotti tostati
  • Concerie
  • Industrie petrolifere
  • Industrie farmaceutiche e cosmetiche
  • Industrie alimentari
  • Sansifici
  • Impianti di produzione della carta
  • Impianti orafi
  • Mangimifici produzione di pet food
  • Impianti dell'industria geotermica

Le risultanze degli studi di impatto odorigeno devono essere espresse come concentrazioni orarie di picco di odore al percentile 98 calcolate su base annuale. Gli indirizzi definiscono i valori di accettabilita' dell'impatto olfattivo che devono essere rispettati presso i recettori sensibili. Essi sono fissati in funzione delle classi di sensibilita' dei recettori definite sulla base della classificazione ISTAT di cui al D.M. 2 aprile 1968, n. 1444, e s.m.i., come descritto nella seguente tabella (ricordando che gli Enti possono comunque applicare valori di accettabilita' piu' severi, ad esempio alla luce di esigenze connesse a specifiche situazioni territoriali).

Classe di sensibilita' del recettore Descrizione della classe Valore di accettabilita' (ouE/m3)
Prima Aree, in centri abitati o nuclei, a prevalente destinazione d'uso residenziale classificate in zone territoriali omogenee A o B. Edifici, in centri abitati o nuclei, a destinazione d'uso collettivo continuativo e ad alta concentrazione di persone (es. ospedali, case di cura, ospizi, asili, scuole, universita', per tutti i casi, anche se di tipologia privata), esclusi gli usi commerciale e terziario. 1
Seconda Aree, in centri abitati o nuclei, a prevalente destinazione d'uso residenziale, classificate in zone territoriali omogenee C (completamento e/o nuova edificazione). Edifici o spazi aperti, in centri abitati o nuclei, a destinazione d'uso collettivo continuativo commerciale, terziario o turistico (es. mercati stabili, centri commerciali, terziari e direzionali, per servizi, strutture ricettive, monumenti). 2
Terza Edifici o spazi aperti, in centri abitati o nuclei, a destinazione d'uso collettivo non continuativo (es.: luoghi di pubblico spettacolo, luoghi destinati ad attivita' ricreative, sportive, culturali, religiose, luoghi destinati a fiere, mercatini o altri eventi periodici, cimiteri); case sparse; edifici in zone a prevalente destinazione residenziale non ricomprese nelle Zone Territoriali Omogenee A, B e C. 3
Quarta Aree a prevalente destinazione d'uso industriale, artigianale, agricola, zootecnica. 4
Quinta Aree con manufatti o strutture in cui non e' prevista l'ordinaria presenza di gruppi di persone (es.: terreni agricoli, zone non abitate). 5

Per una descrizione particolareggiata degli Indirizzi per l'applicazione dell'articolo 272-bis del dlgs 152/2006 in materia di emissioni odorigene di impianti e attivita' si rimanda a questo documento.

Gli indirizzi includono cinque allegati con indicazioni specifiche su diverse attivita' per la valutazione dell'impatto odorigeno:

  • Allegato A.1 - Requisiti degli studi di impatto olfattivo mediante simulazione di dispersione. In questo allegato sono riportati i requisiti tecnico-normativi relativi alle simulazioni modellistiche di dispersione degli inquinanti odorigeni considerati negli studi di impatto olfattivo. Tra le tipologie di modelli di dispersione atmosferica utilizzabile vi e' anche il nostro modello Lagrangiano a particelle LAPMOD, (open source, quindi "scelta preferibile" come indicato al termine del paragrafo 9 dell'allegato). L'utilizzo di LAPMOD puo' essere facilitato dall'interfaccia grafica EW_LAPMOD. I dati meteorologici (paragrafo 4 dell'allegato) e geofisici (paragrafo 7 dell'allegato) necessari per alimentare i principali modelli di dispersione (LAPMOD, CALPUFF, AERMOD) possono essere ottenuti tramite i servizi offerti da Enviroware.
  • Allegato A.2 - Campionamento olfattometrico L'allegato descrive le azioni necessarie allo scopo di mettere in atto un efficace programma di controllo delle emissioni odorigene. Oltre a quanto descritto nell'allegato 2, si ritiene utile suggerire di fare riferimento anche alla UNI EN 13725:2022 "Emissioni da sorgente fissa - Determinazione della concentrazione di odore mediante olfattometria dinamica e della portata di odore".
  • Allegato A.3 - Strategia di valutazione della percezione del disturbo olfattivo. Risulta difficile individuare, definire e gestire gli episodi di inquinamento olfattivo a causa della soggettivita' intrinseca del disturbo olfattivo. Per questo motivo l'allegato 3 descrive una procedura per effettuare il monitoraggio sistematico del disturbo olfattivo tramite rilevazione delle segnalazioni di percezione di odore da parte della popolazione residente. Oltre a tale metodo per rilevare le percezioni di disturbo olfattivo sul territorio e rappresentarle in forma oggettiva e documentabile, ne esistono almeno altri due: VDI 3883 "Effects and assessment of odours - Determination of annoyance parameters by questioning - Repeated brief questioning of neighbour panellist" (Utilizzo di questionari da compilare in giorni e ore stabilite da parte di un campione predeterminato di popolazione residente), e UNI EN 16841 "Determinazione dell'odore in aria ambiente mediante indagine in campo", parte 1 (metodo a griglia), e parte 2 (metodo a pennacchio).
  • Allegato A.4 - Caratterizzazione chimica delle emissioni odorigene. Questo allegato descrive il campionamento e l'analisi delle emissioni odorigene al fine di caratterizzare le specie odorose che le compongono.
  • Allegato A.5 - IOMS (Instrumental Odour Monitoring System). Questo allegato descrive il ruolo degli IOMS (noti anche come nasi elettronici) nella valutazione delle concentrazioni odorigene in campo aperto. La norma tecnica di riferimento per gli IOMS e' la UNI EN 11761.

Ulteriori elementi per la valutazione dell'esposizione agli odori tramite tecniche modellistiche possono essere ottenuti dalla lettura del International Handbook on the Assessment of Odour Exposure using Dispersion Modelling.